CARIN*10CPR EFF 330MG+200MG

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CARIN*10CPR EFF 330MG+200MG

€ 3,30 iva inclusa

PRODOTTO ATTUALMENTE NON DISPONIBILE
Sarà possibile acquistarlo dopo l'entrata in vigore del DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2014, n. 17 Attuazione della direttiva 2011/62/UE, che modifica la direttiva 2001/83/CE

Esaurito

COD: 1649448012 Categorie: ,

DENOMINAZIONE
CARIN®

PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa effervescente contiene : Principio attivo: Acido ascorbico 200 mg Acido acetilsalicilico 330 mg

ECCIPIENTI
Sodio bicarbonato, acido citrico, glicocolla, sodio benzoato.                       

INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Terapia sintomatica delle forme influenzali, raffreddori, cefalee, emicranie, dolori muscolari e reumatici, nevralgie, dolori periodici.

CONTROINDICAZIONI/EFFET TI INDESIDERATI
Malattia ulcerosa gastro-duodenale. Ipersensibilità all’acido acetilsalicilico ed ai salicilati. Diatesi emorragiche. Severa insufficienza cardiaca.

POSOLOGIA
Adulti: 1 o 2 compresse ogni tre ore, secondo necessità. Non superare 8 compresse nelle 24 ore. Bambini: Da 3 a 6 anni: ½ compressa ogni 3 ore se necessario. Non superare 4 compresse nelle 24 ore. Nei bambini al di sotto dei 12 anni il prodotto va somministrato solo dietro prescrizione del medico. Non superare le dosi consigliate. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

CONSERVAZIONE
Chiudere accuratamente il tubetto dopo l’uso. Conservare a temperatura non superiore a 25°C.

AVVERTENZE
L’assunzione delle preparazioni per uso orale deve avvenire a stomaco pieno. Utilizzare con prudenza nei casi di asma e gotta. E’ richiesta cautela (discutere con il proprio medico o farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibiledi trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari) . Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). Non sono attualmente disponibili dati sufficienti per escludere un rischio simile per l’acido acetilsalicilico, quando esso è somministrato alla dose giornaliera di 330-2640 mg.

INTERAZIONI
Il farmaco può interagire con anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree e ipoglicemizzanti.

EFFETTI INDESIDERATI
Disturbi otovestibolari (ronzii, ecc.), gastrointestinali (dolori, ecc.), fenomeni emorragici (epistassi, gengivoraggie), fenomeni di ipersensibilità (eruzioni cutanee, ecc.). In associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici sugggerisono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). Vedere sez 4.4

SOVRADOSAGGIO
Nel caso di sovradosaggio è necessario limitare l’assorbimento del farmaco dal tratto gastrointestinale (lavanda gastrica, carbone attivo), abbassare la temperatura corporea (spugnatura con acqua tiepida), compensare la disidratazione con adeguato apporto di fluidi, correggere l’acidosi (bicarbonato di sodio e.v.) e l’eventuale ipoglicemia. Anche nel caso di intossicazione accidentale di Carin, la forma effervescente presenta un massimo grado di sicurezza sia per la diminuzione del rischio di una somministrazione massiva che per la necessità di ingerire forti quantità d’acqua.

GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
L’impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica poiché l’acido acetilsalicilico può provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro, precoce chiusura del dotto di Botallo. Durante gli ultimi tre mesi ed in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, sarebbe comunque opportuno evitare l’uso di acido acetilsalicilico.